""Domenico", disse a un servitore, "vai a dire a don Antonio di attacare i bai al coupè; scendo a Palermo subito dopo cena."
(da "il gattopardo", capitolo primo)
In quel tempo in Sicilia
i mezzi di trasporto erano le carrozze e i cavalli, non le macchine a vapore
come negli altri paesi. Le carrozze erano importanti, chi ne possedeva una era
definito un ricco perché non tutti potevano permettersele. Il principe Salina infatti, come lo si può leggere in molti capitoli, usa la sua carrozza per spostarsi dalle sue residenze. Le carrozze sono
fatte di legno di noce o abete, verniciate di colori (il nero, il verde e il
bianco), hanno quattro ruote di legno, sono tappezzate di pelle o di stoffa
nera, hanno due fanali alimentati dal petrolio, un freno è posto accanto al
guidatore. A Palermo, nel 1860, esistevano
tre tipi di carrozze: da passeggio, da viaggio e da lavoro.
La carrozza da viaggio, il "coupè",di origine
francese, è un modello di calesse chiuso con vetri e tetto in legno e veniva
utilizzata per i lunghi tratti. Il coupè veniva usato dai nobili che abitavano
nelle ville fuori Palermo come lo si evince quando il principe Salina, nel
primo capitolo, per andare a trovare Mariannina, usa questo mezzo di trasporto
che è nello stesso tempo, simbolo di ricchezza e di eleganza.
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