"salina pensò ad una medicina scoperta da poco negli Stati Uniti d'America, che permetteva di non soffrire durante le operazioni più gravi, di rimanere sereni fra le sventure. Morfina lo avevano chiamato, questo rozzo sostituto chimico dello stoicismo antico, della rassegnazione cristiana"
(da "il gattopardo", capitolo primo)
il principe Salina, uomo di grande cultura, è una persona che passa molto del suo tempo a pensare o a studiare le innovazioni tecnologiche che caratterizzano il suo periodo storico. ossessionato dal pensiero della morte, nel primo capitolo questo personaggio si abbandona su una riflessione fatta su una nuova scoperta fatta negli Stati Uniti d'America, la morfina. La morfina è uno dei 30 alcaloidi presenti nell'oppio, una
polvere ricavata dal liquido lattiginoso raccolto, dopo incisione, dalla
capsula immatura del Papaver
somniferum.
La morfina è un potentissimo analgesico; la somministrazione
di soli 10mg (0,01 grammi) per via parenterale, è in grado di ridurre di almeno
l'80% la percezione del dolore. Per questo motivo viene utilizzata come
presidio terapeutico nel trattamento del dolore di tipo cronico. E’
interessante sottolineare come la morfina abolisca il dolore inteso come
sofferenza, ma non la sua percezione. Spesso il soggetto rimane consapevole
dello stimolo dolorifico, lo percepisce ma non se ne preoccupa, se ne distacca
e non ha alcuna difficoltà a tolleralo.
(il celebre quadro di Santiago Rusinol, "Morfina", 1894)
Il più pericoloso effetto collaterale della morfina è
rappresentato dalla sua potente azione depressiva sul centro del respiro, che
in caso di intossicazione acuta può portare a coma e a morte per paralisi
respiratoria. L'assunzione cronica di morfina provoca assuefazione e, come tale,
si accompagna ad una resistenza ai suoi effetti terapeutici. Per ovviare a
questo fenomeno della "tolleranza" e mantenere la medesima azione, è
quindi necessario aumentare gradualmente la dose.
per un eventuale approfondimento, visita la pagina di wikipedia: Morfina-Wikipedia
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