… Era stata una di quelle rovine totali durante le quali si
fa fondere financo l'argento dei
galloni delle livree …
(da "il
gattopardo", capitolo primo)
… tre servitori in verde, oro e cipria entrarono recando
ciascuno uno smisurato piatto di argento che conteneva un torreggiante timballo di maccheroni …
(da "il
gattopardo", capitolo secondo)
… La bottiglia era lí ed anche il cucchiaio d'argento posato
di traverso sul turacciolo …
… Si faceva vita dura, ma l'abito verde reale e la placca d'argento
conferivano autorità …
(da "il
gattopardo", capitolo terzo)
… Tancredi con i bottoni d'argento dei lancieri ...
… Sulle maniche i fiori d'argento o d'oro si snodavano in ghirigori, slanci e riprese senza
fine …
… dentro vi era un fascio di piccole fruste, di scudisci in
nervo di bue, alcuni con manichi in argento …
(da "il
gattopardo", capitolo quarto)
… e con la destra agitava, divertendosi molto, un
campanellino d'argento …
… ritte sugli alti piedestalli di metallo rilucente, sei
figure di atleti e sei di donne, alternate, reggevano al disopra delle loro
teste il fusto d'argento dorato, coronato in cima dalle fiammelle di dodici candele
...
… Alle estremità della tavola due monumentali zuppiere d'argento
contenevano il consommé …
… accanto a lui Angelica cercava di vedere nel
rovescio di un piatto d'argento se la pettinatura era a posto …
(da "il
gattopardo", capitolo sesto)
… Vi erano cornici di argento scolpito e di argento liscio …
(da "il
gattopardo", capitolo ottavo)
(Cristallo
d’argento puro (>99.95%) ottenuto per sintesi elettrolitica con visibile la
struttura dendritica; il suo peso è di circa 11g (questa immagine è stata
ottenuta da 12 singoli fotogrammi con “focus stacking)
Nel
Gattopardo sono numerose le citazioni sull’argento (in quasi tutti gli otto
capitoli), e varie relative a ricercati piatti da portata o posateria; tutto
ciò a riprova di quanto fosse opulenta e ricca la nobiltà isolana. L'argento, è
presente nella maggior parte delle rocce aurifere e cuprifere e nei giacimenti di piombo e la sua estrazione inizia nella
tarda età del bronzo.
(Grani di argento puro)
La storia
della lavorazione dell'argento è antichissima, basti pensare all’oggettistica
rinvenuta da Heinrich Schliemann, nell'Asia Minore, risalente al XVI secolo a.C. e a quella cretese-micenea (più o meno
stesso periodo). Probabilmente furono i Fenici ad
egemonizzare il commercio dell'argento diffondendolo anche in Etruria.
manifattura
etrusca: Set di posate per viaggio in argento; Cortona, collezione Tommasi – MAEC
A causa della sua malleabilità, l'argento non viene
mai lavorato puro ed in base ai manufatti da realizzare (allo scopo di
conferire resistenza), viene aggiunto solitamente del rame.
L'argenteria è quella
forma di arte applicata che ha come materia di lavorazione
l'argento. L'argentiere utilizza numerose tecniche di
lavorazione: martellatura, cesello, incisione, sbalzo, tornitura, saldatura, stampaggio, tranciatura, traforatura, fusione, fresatura, galvanotecnica, pulitura, ravvivatura.
Cassaforte in
legno, ferro, bronzo, argento e rame, proveniente dal peristilio della Villa B
di Oplontis; I secolo a.C. Pompei (soprintendenza Archeologica). Il manufatto è
firmato dagli artigiani che lo fabbricarono: Pythonymos, Pytheas e Nikokrates
Le suppellettili si lavorano,
tradizionalmente, per colata di stampo, o in tempi più recenti per stampaggio a forte pressione, mentre il vasellame richiede più fasi: si parte dalla lastra d'argento,
che viene inizialmente tagliata, deformata e saldata, e quindi martellata nella
faccia che dovrà rimanere interna; successivamente si opera con il cesello,
grazie a scalpelli e bulini.
Set di bulini
per lavorazione Sbalzo
Piastra di
fucile da caccia firmato William Hole, Bristol (1835 circa). Il tratto è
profondo, tipico del primo Ottocento inglese
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