domenica 29 giugno 2014

IL CARRETTO (siciliano)

… Non ogni cosa era compresa dal buon Chevalley; soprattutto gli riusciva oscura l'ultima frase: aveva visto i carretti variopinti trainati dai cavalli impennacchiati …
(da "il gattopardo", capitolo quarto)

… una volta sormontata la nausea causata dalle pitture patriottiche dipinte di fresco sui pannelli del carretto e che culminavano nella retorica raffigurazione di un Garibaldi color di fiamma a braccetto di una Santa Rosalia color di mare …

(da "il gattopardo", capitolo quinto)

Nella Sicilia del Gattopardo (seconda metà del XIX secolo), il carrettocostituiva ancora il mezzo più utilizzato per il trasporto di persone e cose. I due riferimenti proposti, riguardano i cratteristici carretti Siciliani, finemente istoriati e dai vivacissimi colori.

                Particolare della fiancata di un carretto Siciliano (tipo Palermitano), istoriata con scene di battaglie ispirate alle imprese dei Paladini di Francia 

Si ratta di un mezzo a trazione equina adibito al trasporto merci, in uso in tutto il territorio siciliano dal XIX secolo fino alla seconda metà del XX secolo, quando divenne obsoleto a causa della crescente motorizzazione del lavoro nelle campagne. Costruito con diverse qualità di legno, spesso fregiato da intagli bucolici e sgargianti decorazioni pittoriche, al giorno d'oggi è divenuto oggetto d'arte artigianale, nonché uno dei simboli dell'iconografia folcloristica Siciliana.

Tipico carretto Siciliano bardato a festa

Le varie tipologie di carretto Siciliano differiscono tra loro per alcuni particolari a seconda della zona in cui vengono prodotti; si possono distinguere: il Palermitano, il Trapanese, il Catanese. Oltre a questi tre tipi, alcuni ne identificano un quarto nello “stile Vittoriano” (presenta una struttura simile al Catanese), altri in quello Castelvetranese (con caratteristiche intermedie tra quello Palermitano e quello Trapanese).

Deliziosa immagine della parte inferiore di un carretto Siciliano: non vi sono spazi vuoti, è completamente ricoperto di decorazioni

Il tipo Palermitano si contraddistingue per le sponde trapezioidali, la tinta di fondo gialla e i decori prevalentemente geometrici; i dipinti trovano spunto da temi cavalleresco/religiosi e sono realizzati nelle tonalità basilari con sfumature ridotte all’essenziale e prospettiva bidimensionale. Intagli e pitture mantengono l'aspetto naif tipico del carretto Siciliano.

Sponda di un carretto Palermitano che raffigura la battaglia sotto le mura di Parigi dove sono protagonisti Orlando e Rinaldo

Il tipo Trapanese caratterizzato da ruote con grande diametro e sponde laterali suddivise in tre riquadri, non ha raggiunto la stessa diffusione delle altre tipologie.

Poderoso carretto di tipo Trapanese in attesa di restauro

Il tipo Catanese, dalle dimensioni generalmente più piccole, ha sponde rettangolari con tinta di fondo rossa (come la lava dell'Etna) e colore predominante turchino; le decorazioni e gli intagli sono più ricercati e meglio rifiniti (si allontanano dallo stile semplice del Palermitano esprimendo una raffinatezza superiore). Nelle produzioni più moderne i dipinti prevedono tridimensionalità prospettica; contemporaneamente la gamma di tonalità si arricchisce e le sfumature con i chiaroscuri si fanno più incisivi.

Questa sponda di carretto Siciliano (tipo Catanese), per le immagini si ispira al ciclo epico Carolingio; ritrae il paladino Orlando che salva Carlo Magno dai nemici mentre l’altro paladino, Ruggero, si impossessa della loro bandiera

Il carretto si può definire un’opera d’arte collettiva, in quanto per la sua realizzazione, erano coinvolte varie figure artigianali: le parti in legno erano prerogativa dei maestri d’ascia suddivisi per “opera grossa” (i realizzatori delle parti funzionali) e per “opera fine” (intagliatori e scultori) - le parti in ferro, sia di carattere strutturale che ornamentale, erano pertinenza dei fabbri ferrai - la decorazione ed i dipinti erano eseguite da “pittori di carretto
Da non trascurare l’apporto di coloro che preposti alla realizzazione di ricche bardature (finimenti e pennacchi), conferivano al carretto un notevole arricchimento sotto il punto di vista scenografico.


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