… Accanto al
bagno un grosso pezzo di sapone rosa, uno
spazzolone, un fazzoletto annodato contenente della crusca che bagnata avrebbe
emesso un latte odoroso, una enorme spugna …
(da "il gattopardo", capitolo secondo)
… Rimaneva
seduto su uno sgabello col vello biondo del petto imperlato di goccioline.
Rivoletti d'acqua serpeggiavano sui mattoni, la stanza era carica di odor
latteo di crusca, di odor di mandorla del sapone
…
(da "il gattopardo", capitolo secondo)
… don Calogero
approfittasse subito di quanto aveva appreso; egli seppe da allora in poi
radersi un po' meglio e spaventarsi meno della quantità di sapone adoperato nel bucato, e null'altro;
ma fu da quel momento che si iniziò, per lui ed i suoi, quel costante raffinarsi
di una classe che nel corso di tre generazioni trasforma innocenti cafoni in
gentiluomini indifesi …
(da "il gattopardo", capitolo quarto)
Don Fabrizio torna a Donnafugata e
si appresta ad un bagno ristoratore predisposto dalla servitù (da notare che
potersi permettere un ambiente con vasca da bagno era una possibilità per pochi); il Principe
consiglia un buon bagno al gesuita Padre Pirrone giustificandolo come
una tecnica igienica importante (gongolandosi dal fatto di poter dare un ammonimento
igienico a chi gliene impartiva a profusine ma di natura morale); la terza
citazione riguarda i nuovi ricchi ma di bassa estrazione sociale, che
apprendono l’importanza igienica dell’uso del sapone.
(Sapone artigianale)
La prima testimonianza
dell'esistenza del sapone risale al 2800 a.c. e proviene
da scavi nell’area dell'antica Babilonia. In quella
zona fu ritrovato un materiale simile al sapone conservato in cilindri
d'argilla con incise le ricette per la preparazione.
(tavoletta Sumera datata 2200 a.C. descrive un ‘sapone' composto di acqua, alcali e olio di
cassia)
Nell’antichità il problema
dell’igiene personale, praticato attraverso l’utilizzo del sapone o prodotti
simili, venne lungamente trascurato e questo soprattutto a causa dell’elevata
causticità della soda: utilizzata con eccessiva generosità, procurava
fastidiose irritazioni/lesioni; ulteriore inconveniente era costituito
dall’intenso cattivo odore derivante dall’utilizzo di grasso animale
(solitamente ovini). Le prime tecniche di pulizia furono sviluppate per ripulire
tessuti ed indumenti.
(Sapone: esempio di
struttura)
Il sapone è generalmente un sale
di sodio o di potassio di un acido carbossilico alifatico a lunga catena;
viene prodotto e usato per sciogliere le sostanze grasse nelle attività di
pulizia. Si prepara per mezzo di un processo denominato saponificazione, ovvero per idrolisi alcalina, di grassi di origine animale o vegetale che porta alla formazione
del sale carbossilico (il sapone) e
un alcol (generalmente glicerina).
(in alto a sinistra oli e grassi vegetali utilizzati per produrre il sapone; in alto a destra e in basso esempi di sapone artigianale)
L’acqua è
una sostanza caratterizzata da una carica parzialmente positiva e una
parzialmente negativa (dipolo elettrico,
similmente ad un magnete), mentre le sostanze organiche (oli e grassi) non
possiedono carica elettrica ed è per tale motivo che non possono interagire tra
di loro (sarebbe come tentare di attirare con una calamita materiali non
ferrosi quali: legno, plastica, rame)l sapone non è che il risultato di una semplice reazione chimica che
trasforma l’olio (un estere) in sale (il sapone appunto) mediante una base (la
soda NaOH). Tale molecola può interagire sia con le sostanze organiche tramite
la coda idrofoba (liposolubile), che con
l’acqua tramite la testa idrofila (idrosolubile).
E così che il sapone accerchiando le molecole di olio con la parte della coda
liposolubile e mantenendo la testa idrosolubile verso l’acqua, riesce a “sciogliere”
le sostanze organiche trascinandole nel flusso idrico.
approfondimenti:
Nessun commento:
Posta un commento