… coralline le aragoste
lessate vive, cerei e gommosi glichaud-froids di vitello, di tinta acciaio le
spigole immerse nelle soffici salse, i tacchini che il calore dei forni aveva
dorato…
(da “il gattopardo”,
capitolo sesto)
Forno
primitivo per la cottura dell’argilla
Questa scoperta agevolò gli uomini perché con l’argilla
si potevano ottenere utensili di vario tipo: giare, contenitori per liquidi,
grano e carne, piatti, maschere, tavolette con caratteri cuneiformi; da non
dimenticare le riproduzioni di statuette raffiguranti gli Dei protettori e le
mattonelle decorative.
A
sinistra: tavoletta con caratteri cuneiformi; A destra il “mushkhusshu” drago
serpente raffigurato sulla porta di Ishtar a Babilonia
Gli abitanti della Mesopotamia
realizzavano il pane azimo (non lievitato), cuocendolo in forni d’argilla.
Secondo le tavolette recuperate dagli archeologi, preparavano circa 300 tipi
diversi di pane; uno di questi la “trota”, costituito da una pasta morbida,
veniva realizzato facendolo aderire alle pareti del forno.
Preparazione
del pane: particolare da pittura parietale della tomba di Ramesse III (nuovo
regno 1570-1070 a.C. XIX dinastia), situata nella necropoli della valle dei Re
I forni iniziano ad assumere forme
simili a quelli moderni nell’antico Egitto; si tratta di strutture coniche in
mattoni d’argilla divise in due parti distinte e separate: in quella inferiore
si accendeva il fuoco, in quella superiore si inseriva il cibo. La separazione
era costituita da una lastra di pietra che assorbiva il calore della fiamma
restituendola al vano cottura.
Tipico
Forno dell’antico Egitto
I Greci ereditarono dalla civiltà
egizia l'arte di costruire il forno e la perfezionarono sviluppando la volta a
cupola; l’evoluzione successiva fu camera unica. I Romani impararono dalla
civiltà greca l'arte di costruire i forni, cuocere i cibi e fare il pane. Fu
una vera e propria rivoluzione alimentare e gastronomica per i romani che,
grazie a Numa Pompilio, introdussero i festeggiamenti chiamati fornacalia.
I Romani introdussero l’arco
nella costruzione dei forni; a Pompei è possibile osservare un esemplare di
forno a legna romano costituito da un interno ad arco circondato da una
intercapedine vuota con la funzione di isolante termico.
Pompei:
in primo piano le macine, sullo sfondo il grande forno
Dall'epoca dei Romani fino ai
giorni nostri non ci sono state grosse variazioni nella tecnica di
costruzione dei forni.
PER
APPROFONDIMENTO:
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